lunedì 14 marzo 2016

Riconoscere il disgusto

Riconoscere il disgusto


Il disgusto è stato considerato fin da Darwin (1872)  come un’emozione basica al pari della paura, della tristezza, della gioia, della rabbia.
Da una ricerca di Oatley e Duncan (1994) risulta che tra le cinque emozioni fondamentali sperimentate nella vita quotidiana da soggetti normali, il disgusto è la meno frequente, mentre quella più frequente è la rabbia.
Come le altre emozioni fondamentali il disgusto presenta un’espressione facciale caratteristica Risultati immagini per disgusto igor
(Ekman Risultati immagini per Ekman e Friesen 1975, Izard 1977, Rozin, Lowery, Ebert 1994); uno specifico pattern comportamentale che dispone il soggetto ad agire in un modo appropriato e specifico:allontanare da sé la sostanza disgustosa (Rozin e Fallon 1987, Power e Dalgleish 1997, Mancini 1998); una caratteristica manifestazione fisiologica che comprende la nausea, un incremento della Risposta Psico-Galvanica ( Riflesso psicogalvanico, espressione relativamente impropria ma ormai entrata nell'uso (più corretta sarebbe l'espressione “risposta elettrodermica”) con cui si designa il fenomeno, le cui cause non sono state ancora chiarite, secondo cui un soggetto sottoposto a un'improvvisa emozione, anche lieve, presenta un abbassamento della resistenza elettrica cutanea, misurabile tra due elettrodi posti sulla cute. Poiché tale risposta si verifica anche se il soggetto mente, il riflesso psicogalvanico è stato utilizzato nelle cosiddette “macchine della verità”.), bradicardia e salivazione; e un feeling altrettanto caratteristico: la repulsione:(Rozin e Fallon 1987).
 Il disgusto sembra essere un’emozione fortemente corporea che sorveglia i confini del sé
corporeo (Mancini 1998) ed è stata definita come una “repulsione alla prospettiva di
un’incorporazione orale di una sostanza dannosa o offensiva” (Rozin e Fallon 1987).
 Visto che la repulsione sembra essere una caratteristica fondamentale del disgusto, riteniamo
utile analizzare le caratteristiche psicologiche dei differenti tipi di repulsione.
 La repulsione di un agente è trattata in base a tre possibili motivazioni:
1) sensoriale-affettiva, ovvero la credenza che l’oggetto possieda proprietà negative in base al
cattivo sapore, all’odore, alla consistenza o all’apparenza;
2) l’anticipazione delle conseguenze dannose che seguono a una possibile ingestione, queste
possono produrre sia danni corporei immediati (crampi allo stomaco) o differiti (cancro), sia
danni sociali e morali (ad esempio, accettare del cibo toccato da un membro di una casta
inferiore per gli Indù);
3) fattori ideativi, ovvero la conoscenza sulle origini o sulla natura della sostanza. Questa componente è ben illustrata dalla repulsione a mangiare una cavalletta solamente perché è una
cavalletta. Il terzo fattore è propriamente umano ed è sicuramente molto influenzato dalla
cultura e dagli aspetti morali della cultura.
Il disgusto si presenta come un’emozione fortemente corporea nel senso che sorveglia l’integrità
del corpo ed è suscitato da sostanze che entrano in contatto con il corpo, ma sembra essere,
più che un’emozione che sorveglia il corpo in quanto tale, un’emozione che protegge il sé, la
propria dignità di uomo e il senso di appartenenza al gruppo.
Quindi il disgusto può essere considerato un’emozione che si è evoluta al fine di consentire un adattamento dell’individuo alla cultura (Rozin 1982), un’emozione finalizzata alla trasmissione di valori culturali, sociali e morali.
Inoltre, visto che le informazioni attinenti al contagio di una malattia sono elaborate come
se fossero informazioni attinenti al dominio del disgusto, anche il timore del contagio di una
malattia, ad esempio l’AIDS, può essere sovrastimato poiché suscita disgusto oppure sottostimato,
ad esempio il timore di contagio da una malattia di un figlio, poiché non provoca disgusto.
Come si manifesta il disgusto?
Il disgusto lo manifestiamo soprattutto con la mimica del naso e della bocca.
Il labbro superiore è sollevato e quello inferiore può essere sollevato o abbassato.
Il naso è arricciato e le palpebre inferiori seguono il movimento del naso e si sollevano, contrariamente alle sopracciglia che sia abbassano.
Se l’espressione di disgusto perdura per troppo tempo allora la persona sta enfatizzando o simulandoRisultati immagini per falso disgusto
Di solito ci possiamo accorgere se la persona usa un emblema emotivo del disgusto se lo esprime solo con una parte del volto, naso o bocca o quando la persona lo mantiene per troppo tempo. Si usano gli emblemi emotivi anche per sottolineare una certa parola o per comunicare uno stato d’animo, vissuto in passato.
Quindi attenti a:
Il labbro superiore è sollevato
Il labbro inferiore può essere sollevato e premuto contro quello superiore, oppure abbassato e lievemente proteso
Il naso è arricciato
Le guance sono sollevate
Le sopracciglia sono abbassate
La palpebra superiore è schiacciata


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domenica 6 marzo 2016

Riconoscere la rabbia

Riconoscere la rabbia



Iniziamo con questo articolo ad occuparci di emozioni, le 7 emozioni di base:
  1. paura
  2. tristezza
  3. gioia
  4. disprezzo
  5. disgusto
  6. sorpresa
  7. rabbia
Oggi in particolare analizziamo la rabbia.
Vi siete mai arrabbiati?
Che cos'è la rabbia?
E' una emozione fondamentale poiché per essa è possibile identificare una specifica origine funzionale, degli antecedenti caratteristici, delle manifestazioni espressive e delle modificazioni fisiologiche costanti, delle prevedibili tendenze all'azione.
Essendo un'emozione primitiva, la possiamo riscontrare sia in bambini molto piccoli che in specie animali diverse dell'uomo.
Quando nasciamo insieme al primo vagito veniamo dotati di una valigetta con tre emozioni di base gioia,dolore, e naturalmente la rabbia.


Ora ..... analizziamo la situazione .....è una emozione che ci portiamo sin dalla nascita ..... ma come viene accettata dalla cultura e dalle società attuali?
.........
Male.
Viene inibita.
Trattenere la rabbia è come trattenere un carbone ardente, con l’intento di gettarlo su qualcun altro; sei tu quello che si scotta.
A volte si manifesta da sola .... e in moltissimi casi associata al disgusto e al disprezzo e pur avendo origini, vissuti e conseguenze diverse risulta difficile identificare l'emozione che predomina sulle altre.
Definiamo in tanti modi questa reazione emotiva: collera, esasperazione, furore ed ira quando ha una intensità molto alta; altri invece esprimono un'intensità minore, come: irritazione, fastidio, impazienza.
........Vi siete mai chiesti perché vi arrabbiate?


Ci arrabbiamo quando qualcosa o qualcuno si oppone alla realizzazione di un nostro bisogno, soprattutto quando viene percepita l'intenzionalità di ostacolare l'appagamento.
Quindi la reazione che consegue ad una precisa sequenza di eventi
Vittime della nostra rabbia sono:
gli stati di bisogno
oggetti, sia viventi che non, che si oppongono alla realizzazione di tale bisogno
attribuzione a tale oggetto dell'intenzionalità di opporsi
assenza di paura verso l'oggetto frustrante
forte intenzione di attaccare, aggredire l'oggetto frustrante
azione di aggressione che si realizza mediante l'attacco.Risultati immagini per rabbia sfogata
Gli esseri umani, di solito, inibiscono la tendenza all'azione di aggressione e attacco ma addirittura mascherano i segnali della rabbia verso l'oggetto frustrante......... la cultura e le regole sociali a volte impediscono di dirigere la manifestazione e l'azione direttamente verso l'agente che scatena la rabbia.
Come riconosciamo se il nostro interlocutore prova rabbia nei nostri confronti?
Come il corpo manifesta la rabbia?
La rabbia possiede una tipica espressione facciale, ben riconoscibile in tutte le culture studiate. 
L'aggrottare violento della fronte e delle sopracciglia. Queste risultano abbassate e ravvicinate. Il ravvicinamento degli angoli interni di solito produce delle rughe verticali tra le sopracciglia. Questo aggrottamento di solito è accompagnato da segni di rabbia negli occhi e nella bocca, anche se a volte il resto del viso può rimanere neutro e, in questi casi, non necessariamente è indice di rabbia.
Lo scoprire e digrignare i denti, rappresentano le modificazioni sintomatiche del viso che meglio esprimono l'emozione della rabbia.
Ci sono due tipi base di bocca nell'espressione di rabbia.
Nella prima tipologia (A), le labbra sono serrate ad indicare il passaggio all'azione per aggredire fisicamente l’altro, oppure lo sforzo di controllare l’espressione vocale di rabbia.
Nella seconda tipologia (B), invece, la bocca è aperta e squadrata ed è osservabile mentre si grida o si esprime rabbia a parole.
Tipicamente questi due aspetti della bocca sono accompagnati dall’espressione irata degli occhi e delle sopracciglia, ma possono presentarsi anche da soli. Il messaggio in questo caso è ambiguo, come quello inviato solo dalle sopracciglia aggrottate o dalle palpebre tese: la bocca da sola può indicare lieve irritazione, rabbia controllata o sforzo fisico (per esempio sollevare un oggetto pesante); quella aperta può apparire, invece, quando si grida non per rabbia (per esempio allo stadio) o si emettono certi suoni.
L’occhio appare sporgente e la palpebra inferiore tesa; se ciò è accompagnato solo dall'abbassamento delle sopracciglia, il messaggio risulta ambiguo (rabbia controllata, concentrazione), ma aggiungendo una lieve tensione nella parte basse del volto, l’espressone perde ogni ambiguità. Questo soprattutto quando c’è una lieve tensione del labbro superiore e degli angoli della bocca, protrusione del labbro inferiore e una leggera dilatazione delle narici. Questo aspetto è molto importante in quanto dimostra che non c’è bisogno di segnali estremi di rabbia al fine del suo riconoscimento; è necessaria, invece, la loro presenza in ogni area del volto al fine di poter indicare, in maniera non ambigua, la presenza dell’emozione.
Tutta la muscolatura del corpo può estendersi fino all'immobilità.
Le sensazioni soggettive più frequenti possono essere: la paura di perdere il controllo, l'irrigidimento della muscolatura, l'irrequietezza ed il calore.
La voce si fa più intensa, il tono sibilantestridulo e minaccioso.
Tutto l'organismo si prepara all'azione, all'attacco e all'aggressione. Risultati immagini per pronto ad uccidere
Le variazioni psicofisiologiche sono quelle tipiche di una forte attivazione del sistema nervoso autonomo simpatico, ossia: accelerazione del battito cardiaco, aumento della pressione arteriosa e dell'irrorazione dei vasi sanguigni periferici, aumento della tensione muscolare e della sudorazione. Gli studi sugli effetti dell'inibizione delle manifestazioni aggressive sembrano indicare che chi non esprime in alcun modo i propri sentimenti di rabbia tende a viverli per un tempo più lungo.
Bene...... ora la domanda sorge spontanea come mai ci arrabbiamo? .... A cosa serve la rabbia?
Le numerose ricerche compiute sui comportamenti di specie diverse dall'uomo, hanno dimostrato che l'ira e le conseguenti manifestazioni aggressive sono determinate da motivi direttamente o indirettamente legati alla sopravvivenza dell'individuo e delle specie.
Gli animali spesso attaccano perché qualcosa li spaventa oppure perché vengono aggrediti da predatori, per avere la meglio sul rivale sessuale, per cacciare un intruso dal territorio o per difendere la propria prole.
Negli uomini invece, i motivi alla base di un attacco di rabbia riguardano maggiormente la frustrazione di attività che erano connesse con l'immagine e la realizzazione di sé.
Lo scopo in questo caso sembra più rivolto a modificare un comportamento che non si ritiene adeguato.
L'arrabbiarsi, motivando chiaramente le motivazioni dello scontento, sembra infatti essere una procedura per ottenere un utile cambiamento.

Bene ....bene......
ora lo so che tra voi abbiamo qualcuno che dice .......  “no, non mi arrabbio mai”...
Risultati immagini per hitler

Vero?
Generalmente è rabbia repressa.
Ecco alcuni sintomi di rabbia repressa:

1. Si, sono occupato tutto il tempo.

2. Non mi sono mai arrabbiato, ma ho un senso di tristezza costante.

3. Sei conosciuto per il tuo umorismo sarcastico.

4.Fai spesso auto-sabotaggio.

5. Odi il rifiuto.

6. Ti danno fastidio le piccole cose. .

7 .Soffri spesso di tensione muscolare.

8. Soffri spesso di stanchezza, raffreddore o influenza, o dolori cronici.

9. Avete abitudini nervose.

10. Hai qualche dipendenza.

11. Hai necessità di controllare la tua vita.

12. Sei stato accusato di essere passivo-aggressivo.

13. Hai problemi a dire no.

14. In alcune occasioni si scoppia di rabbia. scoppiare.

15. Ti senti sempre felice.

Come tutte le emozioni la rabbia fa parte della vita ed ha la stessa importanza di tutte le altre.

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